Informare i genitori sulle norme che regolano l’Attività di Base e Agonistica attraverso il Comunicato Ufficiale n.1, e sul progetto educativo della Scuola di Calcio, ricordando loro che il risultato non è l’aspetto più importante. Sostenere il lavoro del tecnico con serenità al fine di ottenere gli effetti desiderati, sia tecnici che di partecipazione.
Favorire lo sviluppo delle potenzialità sportive e umane degli allievi/e, organizzando attività divertenti e che siano motoriamente e psicologicamente coinvolgenti. Ricordare che la partita è per i bambini e non per gli adulti. Tenere conto della priorità degli impegni scolastici.
Considerare il proprio figlio/a come una persona da educare e non un campione da allenare.
Anteporre sempre il benessere fisico e psicologico del giovane al proprio desiderio di vederlo vincere.
Avere fiducia nell’operato degli educatori sportivi, lavorando in sinergia con loro. Essere un tifoso rispettoso, incoraggiando in modo leale non solo la propria squadra ma anche quella avversaria.
Favorire la pratica del calcio giovanile in ambito scolastico, per incidere sulla trasmissione dei valoriintrinseci alla disciplina; il “calcio” inteso come gioco sportivo che promuove collaborazione espirito d’iniziativa, così come l’adesione a comportamenti di correttezza verso i compagni e gli avversari, e la capacità di prendere rapidamente decisioni efficaci.
1) Analizzare la situazione iniziale:
– analisi dei fattori socio – culturali relativi a: ragazzi, istruttori, società, ambiente
– analisi dei livelli di partenza
2) Definire degli obiettivi legati a:
– finalità educative
– livelli di partenza
– risorse di cui si dispone
3) Predisporre un intervento formativo:
– individuare le aree formative educative e tecniche
– stabilire, mezzi, metodi, spazi, tempi, criteri di valutazione
– scandire il percorso in unità didattiche, lezioni, sedute di allenamento
4) Predisporre sistemi di valutazione durante il percorso:
– devono riguardare tutti i momenti del processo formativo e permettere di raccogliere dati per
eventuale rinforzo di gruppo e/o individuale, valutando soprattutto la relazione tra istruttore e
allievo/a (analisi del metodo proposto)
5) Predisporre un sistema di valutazione finale:
– che riguarda l’intero processo, e che deve permettere di confrontare ciò che si voleva ottenere e
i risultati di ciò che si è ottenuto (l’operato dell’istruttore).
In sintesi il Settore Giovanile e Scolastico, per dare seguito in ogni luogo in cui si svolge attivitàsportiva calcistica a quanto precedentemente espresso, si impegna attraverso azioni mirate a:
• sostenere lo sviluppo del benessere del bambino/a e quindi della famiglia
• prevenire il disagio dei bambini/e, dei ragazzi/e, degli adulti
• facilitare l’inserimento di tutti quei bambini/e che vogliono fare sport attraverso il calcio
• prevenire la nascita di comportamenti e situazioni a rischio in modo tale che:
o la prestazione fisica e mentale non sia eccessiva
o il confronto sia equilibrato e rispettoso dei bisogni dei bambini/e e dei ragazzi/e
o la tensione agonistica non sia esasperata nella ricerca del risultato ad ogni costo
o venga data la possibilità di esserci e di partecipare sia a chi è capace che a chi lo èun po’ meno
Il Settore Giovanile e Scolastico, attraverso i Comitati Regionali, Provinciali e Locali di
appartenenza, è deputato a garantire il rispetto di tali principi con il contributo dei propri Dirigenti e Responsabili Tecnici ed Organizzativi, e si impegna a dare a questo documento una più ampiadiffusione possibile tra tutte le componenti che fanno parte del mondo calcistico giovanile.